La nostra volontà di osservare il mondo del turismo e in particolar modo del turismo all’aria aperta ci ha portato nel corso degli anni a voler comprendere, approfondire, esplorare l’universo dell’open air. Per questo abbiamo scelto di realizzare l’Osservatorio del Turismo Outdoor, pubblicazione divenuta punto di riferimento per gli operatori del settore e per gli stakeholder che raccoglie e analizza dati per comprendere l'evoluzione e le potenzialità del settore del turismo all'aria aperta, analizzando tendenze come l'aumento della qualità dell'offerta, l'integrazione tra natura e benessere, il ruolo della tecnologia e l'impatto di fattori economici. Negli anni abbiamo coinvolto THRENDS – società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality – Istituto Piepoli – azienda italiana leader nelle ricerche di mercato e sondaggi d'opinione – e abbiamo potuto contare sulla mediapartnership de il Corriere della Sera, sul patrocinio dell’Agenzia Nazionale del Turismo ENIT e – per un focus verticale sulla sostenibilità – su BVA Doxa, la prima società di ricerche e mercato fondata in Italia.
La stagione 2025 si configura come un anno di consolidamento per il comparto del turismo outdoor in Italia, con una previsione di 67,7 milioni di presenze, in linea con l’andamento registrato nel 2024. Solo nel periodo estivo (giugno–settembre) sono attese circa 55,8 milioni di presenze, a conferma del ruolo strategico dei mesi centrali della stagione, mentre si rafforza la rilevanza dei cosiddetti mesi spalla, come maggio e ottobre.
A trainare il settore è soprattutto il mercato estero, con oltre 38 milioni di presenze attese (+1% sul 2024), che consolida l’Italia come destinazione “top of mind” per i turisti internazionali. In parallelo, cresce la presenza di player globali capaci di attrarre flussi significativi e di rafforzare il posizionamento del Paese sui mercati internazionali.
Per il mercato domestico, le previsioni indicano 29,7 milioni di presenze, in lieve calo (-2%) rispetto all’anno precedente, influenzato dalla riduzione del potere d’acquisto e dalla concorrenza di destinazioni mediterranee alternative.
A livello territoriale, si confermano centrali le aree del Nord-Est e del Nord-Ovest, che insieme intercettano quasi il 60% delle presenze complessive, con oltre 31 milioni nel Nord-Est e circa 10 milioni nel Nord-Ovest, entrambe in lieve crescita sul 2024, grazie soprattutto alla domanda internazionale.
Dal punto di vista economico, l’analisi evidenzia un impatto diretto stimato di 4,97 miliardi di euro, derivante dalla spesa dei turisti che scelgono formule outdoor.
La spesa pro capite giornaliera è stimata in 73 euro. Considerando anche gli effetti indiretti e l’indotto, l’impatto complessivo del settore outdoor per il 2025 è previsto intorno a 8,85 miliardi di euro, a conferma del ruolo strategico del comparto nel sistema turistico ed economico nazionale.